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"Le comete di Roberto Barbari non sono quelle ironiche di Pirandello in "Fuori di chiave", cioè non sono quelle schegge di trottola, con la quale Dio gioca, che ogni tanto cadono sulla terra. Le comete di Barbari sono quelle della disobbedienza, che insistono su una dialettica necessaria. Proprio con il contrasto inizia la raccolta, cioè con il simbolo floreale che cresce nella durezza dell'inverno, ma dell'inverno ha bisogno. Si delinea progressivamente il grido dell'esistenza e dell'essenza, in cui la rivolta nei confronti delle verità precostituite è necessaria. La silloge si trasforma pagina dopo pagina in un manifesto della libertà, in cui essa è gioia, supera le barriere consuete, considera l'inferno ogni peccato che la uccide."